Superbonus, cronaca di una morte annunciata #3

Ci sarà in futuro la cessione del credito ? E come sarà ?

La vigenza del nuovo parametro di classificazione della spesa pubblica esaminato nel paragrafo precedente determina la fine dell’istituto della cessione del credito fiscale per come l’abbiamo finora conosciuta.

Infatti per poter nuovamente impiegare l’istituto lo stesso dovrà essere modellato in modo da non avere caratteristiche tali da determinarne l’inquadramento secondo le regole attuali.

Si dovrà, quindi, agire o sulle modalità della cessione, in modo da non rendere probabile il pagamento del credito fiscale: ad esempio si potrà collegare l’esigibilità del credito alla vita del cedente in modo che lo stesso non sarà esigibile in caso di morte della persona fisica o fallimento della persona giuridica in favore della quale il credito era sorto.

Ma le “complicazioni” che si sono riscontrate nella cessione del credito conseguentemente alla sola ipotesi della responsabilità solidale del cessionario consentono di prevedere che qualsiasi incertezza sulla possibile riscossione del credito determinerà una disincentivazione al suo acquisto.

Il mercato, infatti, mal digerirebbe l’ipotesi della mancata certezza dell’incasso del credito, l’unica che, invece, lo renderebbe possibile sotto l’aspetto dell’inquadramento della rispettiva spesa.

L’altra variabile sulla quale si potrebbe agire é quella del controllo della spesa in modo da rispettare i parametri di indebitamento.

In tal modo verrebbe stabilito un tetto agli incentivi per i quali sarebbe possibile la cessione del credito – e, quindi, alla relativa spesa – con la conseguenza che superato tale limite l’incentivo fiscale potrebbe essere usufruito soltanto in modo diretto dal beneficiario.

In tal modo il conseguente credito fiscale non potrebbe essere classificato come “pagabile” e non andrebbe ad incidere sulla spesa pubblica.